STAGIONE 1986/87 – SERIE A1

STAGIONE 1986/87

SERIE A1

RESOCONTO

Archiviata la soddisfazione per la Coppa Korac e l’amarezza per l’ingiustizia subita ai playoff, il Bancoroma cambia guida tecnica e si affida a Giuseppe “Dido” Guerrieri. Reduce da tre ottime stagioni a Torino, considerato un maestro da tutti i suoi colleghi, è fautore di un basket moderno e spettacolare, con la ricerca esasperata del contropiede e del tiro alla prima soluzione possibile. Nativo di Civitavecchia e figlio di un ex dipendente del Banco di Roma, mette anima e corpo nel suo nuovo incarico e stabilisce fin dall’inizio un grande feeling con l’ambiente. Da Torino porta l’ala Scott May e il lungo Mike Bantom, che andrà a far coppia con Polesello. Confermati Sbarra e Gilardi per il quintetto base, dalla panchina escono Massimo Bastianelli, Stefano Bechini, Tiziano Lorenzon, Flavio Pastorello e Corrado Moffa.

La squadra è costruita a immagine e somiglianza del coach e, nonostante l’eliminazione dalla Coppa Italia e la prima sconfitta a Varese, nelle successive tre partite arrivano tre vittorie e, soprattutto, un gioco efficace, equilibrato e a tratti spettacolare. L’infortunio di Scott May, che si rompe un braccio, però, fa crollare tutto, nonostante la società per sostituirlo tiri fuori un bel coniglio dal cilindro. Si tratta di George Gervin, forse ancora oggi il più grande mito Nba che abbia mai giocato in Italia. Basti pensare che per quattro volte era stato miglior realizzatore della Nba. Aveva dato il meglio con i San Antonio Spurs e nella stagione precedente aveva giocato nei Chicago Bulls, nell’anno dell’infortunio di Michael Jordan. Il suo esordio avviene il 26 ottobre 1987 in occasione della partita contro Milano. Quando, a un’ora dall’inizio, si affaccia per un attimo dal tunnel, il Palaeur è già pieno e viene giù dagli applausi. La condizione fisica, però, non è certo al top. Fa vedere qualche sprazzo della sua classe, il Banco perde al supplementare, il pubblico lancia oggetti e il campo viene squalificato per due giornate.

Le ambizioni del Bancoroma praticamente finiscono lì. La classe di Gervin è sempre purissima, ma i 34 anni e i 5 mesi d’inattività si fanno sentire. Il Banco si ritrova in fondo alla classifica. In un’intervista a Repubblica, Enrico Gilardi mette tutto sul tavolo: “Con May e Bantom tutto funzionava benissimo. Loro si conoscevano, conoscevano noi e il campionato italiano. Abbiamo legato subito, sin dalla prima fase della preparazione. Tutto andava così bene che abbiamo pensato: quest’ anno filerà via liscio, senza i problemi psicologici della stagione passata. Eravamo un meccanismo che funzionava. E quando si è rotto nessuno di noi ha saputo ripararlo. Ci siamo trovati impreparati, allo sbando. C’ era una sola cosa da fare: tappare i buchi che Gervin lasciava aperti e aspettare che tornasse quel campione che è. Ma non ci siamo riusciti: nè io nè Bantom, tanto per non far nomi. La mancanza di risultati e il dover giocare in trasferta per via della squalifica ha fatto il resto. Non voglio cercare alibi nè scusarmi, ma insomma: dovevamo reagire alla situazione con una certa energia e non l’ abbiamo fatto. Colpa nostra, non di Gervin”.

Piano piano, però, la condizione di Gervin migliora. Certo, non diventa un fulmine di guerra in difesa, ma in più di una occasione piazza prestazioni da oltre 30 punti, viaggia a 26 di media e regala giocate che strappano applausi al pubblico del Palaeur. La squadra tira fuori il carattere, vince di un punto contro Varese, grazie a un tiro da centrocampo di Stefano Sbarra, e contro Bologna. Con 4 vittorie nelle ultime 6 giornate, il Banco chiude ottavo e agguanta i playoff, dove trova la Scavolini Pesaro, quinta. Perde 107-95 gara uno, vince 102-94 nella rivincita in un Palaeur con dodicimila spettatori, e si presenta a Pesaro deciso a sorprendere e a restituire la beffa di due anni prima. Molti dei protagonisti della serie del 1985 ci sono ancora, compreso lo spauracchio Zam Frederick. E ce la farebbe, se non ci si mettesse di mezzo ancora una volta un arbitraggio killer.

Il Banco inizia l’ultimo minuto avanti 72-69. Gilardi perde palla, la Scavolini va in contropiede, Sbarra intercetta il pallone ma si vede fischiare un inesistente fallo tecnico. Davis segna i due tiri liberi a 36″ dalla fine. Sotto canestro viene servito Natali, che appoggia al canestro e segna a 9″ dal termine, sorpassando. Gli arbitri vedono anche un inesistente fallo di Lorenzon e quindi c’è anche il tiro libero supplementare, che Natali segna: 74-72 per Pesaro. Nei 9 secondi che mancano alla fine Sbarra sbaglia da tre, Polesello recupera il rimbalzo, subisce almeno due falli che non vengono fischiati. Eppure Gilardi recupera il pallone e segna. Il canestro è valido, è evidente a tutti (la partita va in onda anche in tv, in differita sulla Rai) tranne che agli arbitri (Pallonetto e Montella, per la cronaca), secondo i quali invece il tempo è già scaduto.

Finisce così, con una immeritata sconfitta, una stagione tanto intensa quanto sfortunata.

COPPA ITALIA A1 1986-87

COPPA ITALIA

1986-87

CALENDARIO A1 1986-87

CLASSIFICA A1 1986-87