STAGIONE 1980/81 – SERIE A1
STAGIONE 1980/81
SERIE A1
RESOCONTO
È l’A1! È l’esordio in massima serie per la Pallacanestro Virtus targata Banco di Roma! La guida tecnica per il quinto anno consecutivo è affidata a Nello Paratore che ha portato la Virtus dalla serie B all’A1 passando per l’A2. I suoi assistenti sono Maurizio Polidori e Paolo Di Fonzo. La stagione 1980-81 è la prima di un programma che vuole far diventare il Banco di Roma la squadra della città. È l’unica in A1, è vero, ma Lazio e Stella Azzurra hanno comunque più tradizione e più tifosi. Così, l’idea è quella di portare in squadra anno dopo anno i migliori giocatori romani. Il primo è Fulvio Polesello, che aveva iniziato nella Vis Nova ma poi era andato alla Fortitudo Bologna e a Vigevano. Un coach come Paratore, da sempre abituato a lavorare bene con i pivot, è perfetto per farlo crescere. Per Fulvio vengono spesi 290 milioni, 190 dei quali recuperati con le cessioni di Santoro, Torda, Spizzichini e Cornolò (questi ultimi due riscattati dalla Vis Nova). Il secondo è Sauro Rossetti (dall’Acqua Fabia) naturale sostituto del partente Torda. Il quintetto quindi è il seguente: Tomassi in cabina di regia, Castellano al sesto anno in prima squadra come guardia, il “tiratore” Hicks ala, Polesello e la “gazzella” Davis sotto le plance. Dalla panchina escono due esterni, Rossetti e Salvaggi, e un lungo, Bini. Il 14 settembre il Banco batte in amichevole il Barcellona 111-92 e Davis fa un’ottima impressione ai dirigenti blaugrana.
La squadra viene dipinta come una possibile sorpresa, alla prima di campionato espugna Forlì ma la sorpresa la fa il Banco Roma ai suoi tifosi. La difesa fa acqua, è slegata, la condizione fisica di alcuni non è al top, Tomassi manca di lucidità, Hicks è discontinuo e Castellano non riesce a confermare la leadership consueta. Si aggiorna il record negativo societario: sette sconfitte consecutive con 2 punti in otto partite Difatti all’ottava giornata, dopo una sconfitta seppur onorevole a Cantù, la squadra è ultima in classifica e vede lo spettro della retrocessione. Si comincia a parlare di un possibile avvicendamento in panchina e il nome che si fa è quello di Giancarlo Primo, che ha lasciato la guida della Nazionale dopo il deludente Europeo disputato a Torino. Sabato 8 novembre però il Banco torna alla vittoria, sconfiggendo 87-81 la Pinti Inox Brescia al Palazzetto, che il giorno dopo sarà teatro del derby di A2 tra Eldorado e Acqua Fabia. Della partita, però, si parla poco. La serata va agli “onori” delle cronache per l’incendio del pullman della Pinti Inox, costretta ad attendere un nuovo mezzo per tornare a Brescia. La domenica successiva arriva la prima vittoria esterna, a Siena, ma la classifica resta pericolosa: il Banco è sempre ultimo insieme a Hurlingham Trieste e Recoaro Forlì. Contro Gorizia arriva la terza vittoria consecutiva, con 29 punti di un ritrovato Castellano, ma la successiva sconfitta nello scontro diretto contro Trieste fa tornare la paura. I triestini si impongono 81-79 nonostante i 21 punti di Hicks e i 15 di Castellano. Davis, Hicks e Bini sono invece i protagonisti della vittoria casalinga su Forlì con cui si apre il girone di ritorno.
La squadra si è ripresa e lo dimostra il 13 dicembre al Palazzetto contro la Scavolini, che è squadra di vertice. La vittoria per 96-87 fa strabiliare pubblico e critica. La chiave è Tomasso. Il playmaker quando è in forma fa girare bene tutta la squadra e non tende a strafare, come invece gli capita nelle giornate no. Con un Mike Davis concentrato anche in difesa, poi, ne beneficiano tutti. Hicks e Castellano hanno più spazio per andare al tiro, Polesello e Bini sanno farsi sentire, Salvaggi è molto utile in difesa. Il Banco vince anche il derby contro una Rieti affaticata dalle trasferte di Korac, e con l’ex Pino Danzi che sbaglia i tiri liberi del pareggio, perde contro le squadre di più alto rango (Bologna, Torino, Cantù, Milano), ma con quelle del suo livello se la gioca sempre. Batte Trieste e Siena, perde di misura con Gorizia e Brescia.
Il Palazzetto si riempie. Ci sono 3500 persone per l’ultima giornata di stagione regolare contro la Varese di Morse e Meneghin prima in classifica, ma arriva una sconfitta per soli due punti dovuta anche a qualche decisione arbitrale dubbia.
C’è ancora la fase a orologio per tentare l’assalto ai playoff e la Virtus, che batte Brescia, Siena, Trieste e Gorizia, perdendo solo con Forlì, sembra potercela fare. Si decide tutto all’ultima giornata, domenica 8 marzo a Bologna contro la Fortitudo. Il risultato è beffardo per entrambe, perché il destino dei bolognesi è legato al risultato di Rieti-Forlì. Che è sfavorevole, perché la vittoria di Rieti rende inutile una eventuale vittoria fortitudina. La notizia arriva a circa 50 secondi dalla fine della partita, quando il Banco va in vantaggio 92-91 grazie a un canestro di Castellano. Però Bini sbaglia il pallone decisivo e dall’altra parte il canestro della vittoria bolognese, che estromette il Banco dai playoff, arriva per mano di Marcellus Starks.
Sì, proprio quel Marcellus Starks che diventerà compagno di squadra di Mike Davis nel Barcellona e che tre anni dopo a Ginevra affronterà il Bancoroma. Il risultato sarà diverso.