COLORI SOCIALI
La pallacanestro Virtus Roma nel corso della sua storia ha utilizzato principalmente quattro colori di riferimento che sono entrati nell’immaginario collettivo: rosso, arancione, giallo e blu. Nella striscia temporale sovrastante un sunto delle modifiche avvenute nel corso dei decenni. Quando nell’estate del 1971 i dirigenti di San Saba e Virtus Aurelia diedero vita alla Virtus Roma vennero scelti come colori quelli della Città Eterna. L’ambizioso progetto portava a voler far identificare la squadra con la città, come d’altronde il primo nome scelto “Pallacanestro Roma” lasciava intendere. Le canotte con cui scesero in campo in quel primo anno ebbero tonalità scure: la prima amaranto bordata di arancione e la seconda arancione con bordi e numerazione di colore rosso porpora o amaranto come si evince dalla maglia indossata dal playmaker Panunzio nella figura 1.
Fig. 1
Fig.2
Nell’estate del 1972 i vertici societari cambiano in seguito all’arrivo del Banco di Roma. Lo stesso aveva varie sezioni sportive che facevano capo al Centro Sportivo in costruzione a Settebagni proprio in quegli anni. Ogni sezione era rappresentata dai colori giallorossi per volere di Giovanni Guidi. Così accadde anche alla Pallacanestro Virtus abbinata al Banco di Roma. Nella figura 2 una brochure del primo anno di abbinamento e nella figura 3 le canotte utilizzate nella prima parte degli anni settanta (dal 1972 al 1975).
Fig.3
Nella seconda parte degli anni settanta la squadra si esibisce in divise che vanno dal giallorosso al amaranto-arancione con pantaloncini quasi sempre bordati di giallorosso. Il pubblico inizia a crescere insieme alla scalata verso la massima serie. Nella figura 4 un gagliardetto della seconda metà degli anni Settanta. La bandiera Castellano nella figura 5 nel 1978 e la brochure di un torneo del 1976 in figura 6.
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Nel 1979, il Banco di Roma condivideva con altre tre banche consorziate lo stesso stemma. Tutte e tre le banche estere avevano i propri colori di riferimento ma non il Banco. L’ufficio marketing commissionò ad una agenzia internazionale una ricerca di mercato che individuò nel blu e arancio una combinazione che potesse far presa sulla massa (Fonte”Banco! L’urlo del Palaeur”). Da segnalare che prima dell’arrivo delle canotte arancio-blu tra il dicembre del 1979 ed il settembre del 1980 la Virtus indossò canotte grigio-blu bordate di giallorosso come da figura 8 e 9.
Fig. 8
Fig. 9
Gli anni Ottanta del secolo scorso vedono la Virtus indossare i colori arancio-blu con l’eccezione della stagione 1981-82 cui si gioca con canotte arancio-nere in casa e nere-arancio in trasferta. Arrivano poi i primi trofei virtussini. Il ciclo iniziato da Bianchini con Scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale viene chiuso dalla Coppa Korac di De Sisti. Nella figura 9 parte del merchandising prodotto durante i primi anni ottanta e le maglie da gioco (figura 10 e 11).
Fig. 9
Fig. 10
Fig. 11
La proprietà gestita dalla banca inizia un piano di dismissione dallo sport professionistico che a fine anni ottanta coinvolge anche la Virtus. Dapprima si cambia l’abbinamento non più interno ma esterno. Successivamente i bancari decidono di trovare un degno sostituto che possa continuarne i successi. Dopo i play out del 1989 viene formalizzato a maggio l’accordo con il Gruppo Ferruzzi.
Con questo cambio al vertice, la nuova dirigenza sostituisce i colori arancio-blu con i vecchi colori originari degli anni Settanta: giallorossi. Arriverà il successo in Korac del 1992 bissando così la vittoria di 6 anni prima.
Fig. 12
Con i colori giallorossi si va avanti per l’intero decennio degli anni Novanta dove si alternano varie dirigenze. Prima di varcare la soglia del nuovo secolo arriva l’ultima modifica ai colori di rappresentanza con l’inserimento del blu in aggiunta al giallorosso.
Fig. 13
Gli attuali colori societari da oltre un ventennio sono il giallorosso e blu.