STAGIONE 1987/88 – SERIE A1

STAGIONE 1987/88

SERIE A1

RESOCONTO

Grandi speranze, forti emozioni, salite, discese e risalite. Tutto questo è la stagione 1987/88 per la Virtus Roma. La prima, fortissima, emozione è il ritorno di Larry Wright. Dopo aver chiuso in maniera burrascosa la sua esperienza romana nel 1984 e, dopo un anno di stop, le due stagioni a Udine, coach Dido Guerrieri credere fermamente nel ritorno del “folletto”, che ha quasi 34 anni ma è ancora integro, non solo per riaccendere il Palaeur, ma anche perché lo ritiene il playmaker ideale per il suo gioco basato su velocità e contropiede. Per un pezzo di vecchio Banco che torna, due se ne vanno: Enrico Gilardi, che va in prestito a Brescia, e Stefano Sbarra, ceduto a Napoli. Al loro posto arrivano Stefano Teso, miglior tiratore della Serie A2, e Carlo Della Valle, che Guerrieri aveva già avuto a Torino. Non avranno altrettanta fortuna. Arrivano anche Stefano Bechini e Marco Ricci, vengono confermati Tiziano Lorenzon, Mike Bantom e il capitano Fulvio Polesello.

L’inizio è esaltante. Il Banco elimina Rieti e Firenze in Coppa Italia, piazza quattro vittorie nelle prime quattro partite e regala spettacolo. Il 130-110 contro Brescia alla quarta giornata, di fronte a quasi diecimila persone, è il record per la Serie A per il punteggio complessivo. 240 punti in una partita non si erano mai visti prima e non si sono più visti dopo. La serie di vittorie s’interrompe a Cantù, ma il Banco continua a dare spettacolo, anche se, dopo la vittoria su Venezia, arrivano tre sconfitte con Torino, Milano e Desio. Il 6 dicembre 1987 in casa della capolista Caserta la formazione di coach Guerrieri regala un altro show: vince 99-91, Wright ne fa 30, Della Valle 31, ma la cosa incredibile è il punteggio del primo tempo: 67-44. La domenica successiva ci sono oltre dodicimila spettatori al Palaeur per la vittoria sulla Scavolini (futura campione d’Italia) 97-61, con Larry Wright che si prende una standing ovation nel momento in cui esce dal campo e fa esordire un giovane Emiliano Busca al suo posto. La domenica successiva il Banco batte la Benetton Treviso e si comincia a parlare apertamente di scudetto.

La magia s’interrompe sul più bello. Arrivano due sconfitte con Firenze e Bologna, poi si fa male Larry Wright, per sostituirlo viene tesserato a gettone Lorenzo Romar, che al di là di titoli con scontati giochi di parole (Bancoromar..) non riesce a dare molto. Nel frattempo, è arrivata anche l’eliminazione dalla Coppa Italia, ad opera di Caserta. Dopo la quinta sconfitta consecutiva, 88-90 in casa contro l’Allibert Livorno il 10 gennaio 1988, a sorpresa Dido Guerrieri viene esonerato. Con ancor più grande sorpresa, al suo posto arriva Giancarlo Primo, coach esperto e validissimo, ma che segue principi totalmente opposti rispetto al suo predecessore e soprattutto rispetto a quelli su cui la squadra era stata costruita. Il suo credo è gioco controllato e difesa. E così, non solo Primo deve pazientemente ricucire tutti gli strappi interni, ma è chiamato anche a un lungo lavoro per adattare i giocatori a ritmi e metodi non ideali per le loro caratteristiche. Fioccano le sconfitte, ma il coach non perde mai la fiducia e alla fine con tre vittorie nelle ultime tre partite, e al termine di un processo di adattamento reciproco tra giocatori e allenatore, il Bancoroma arriva decimo e aggancia i playoff.

Negli ottavi di finale il Banco sfida l’Enichem Livorno. Perde 100-87 gara uno fuori casa, vince a fatica 95-91 gara due a Roma, e pesca il jolly allo spareggio. E pensare che gioca il secondo tempo senza Larry Wright, vittima di un problema muscolare. L’uomo in più è Mike Bantom, che chiude con 24 punti (18 nel secondo tempo) e ben 20 rimbalzi, oltre a far uscire per falli i lunghi avversari Johnson e Carera. Il Banco è sempre avanti, seppur di poco, si fa superare solo una volta, a sei minuti dalla fine, sul quinto fallo di Lorenzon (grandissima prova la sua). Ma non molla in difesa, resta lucido soprattutto con Della Valle e Bechini e vince 91-90 guadagnandosi il quarto di finale contro Milano, che non ha più Dan Peterson in panchina ma che con Franco Casalini alla guida si è confermata campione d’Europa.

Ancora Roma contro Milano, come nel 1983. Ancora Mike D’Antoni contro Larry Wright. E invece no, perché Wright dopo pochi minuti di gioco di gara uno esce dal campo vittima dello stesso problema muscolare di Livorno e lì finisce la sua carriera, anche se nessuno può saperlo. Non giocherà mai più. Al Palatrussardi il Banco resiste sette minuti, poi crolla e perde 107-76. In gara due sembra spacciato, invece in un Palaeur tutto esaurito proprio come nei giorni più belli, tira fuori una grandissima prova d’orgoglio e vince 90-86 uscendo dal campo tra gli applausi. Comunque vada, al termine di una stagione travagliata, la squadra ha saputo conquistare e riconquistare l’amore della sua gente. La media annuale è incredibile: quasi 9000 spettatori di media, la più alta della storia. In gara 3, a Milano, il Banco vende cara la pelle ma non ce la fa: vince la Tracer 104-93, ma non era pensabile poter fare di più.

CALENDARIO A1 1987-88

CLASSIFICA A1 1987-88

TABELLONE PLAYOFF A1 1987-88