STAGIONE 1984/85 – SERIE A1
STAGIONE 1984/85
SERIE A1
RESOCONTO
Il terzo anno dell’era Bianchini è segnato da un cambiamento inevitabile e cioè l’addio a Larry Wright. Per sostituirlo, il coach va negli Stati Uniti a pescare Raymond Townsend. Campione universitario con UCLA nel 1975, un passato in Nba con i Golden State Warriors e gli Indiana Pacers, ha 29 anni, viene presentato come playmaker ma è soprattutto un ottimo tiratore da fuori. Ed è per questo che viene scelto, dato che per la prima volta viene introdotto in Italia il tiro da tre punti. L’idea del coach è di affiancarli in regia Gilardi, che è naturalmente dotato di un ottimo senso tattico, e di dare più spazio a Sbarra. Per il resto, oltre ai confermati Solfrini e Polesello, sotto i tabelloni dopo le vicissitudini dell’anno precedente Bianchini vuole andare sul sicuro e richiama Bruce Flowers, da lui già allenato a Cantù. Confermato anche Tombolato, il pacchetto lunghi si completa con Fabrizio Valente. Del roster fanno parte anche i giovani Paolo Scarnati, Dario Iardella e Tullio Sacripanti.
L’inizio è col botto. A settembre il Banco va a San Paolo del Brasile per la Coppa Intercontinentale con i padroni di casa del Sirio, gli argentini dell’Obras Sanitarias, la selezione americana Marathon Oil e il Barcellona. E dopo le vittorie su brasiliani e argentini, la partita decisiva è ancora una volta contro i catalani, desiderosi di rivincita. Rivincita rimandata, perché in una partita durissima, dove Bianchini viene espulso, decide un incredibile pallone recuperato da Marco Solfrini a pochi secondi dalla fine. Proseguendo nell’azione, Solfrini va in terzo tempo e realizza il canestro della vittoria: 86-85. Ininfluente la successiva sconfitta col Marathon Oil. Il Bancoroma campione d’Italia e d’Europa è anche campione del mondo.
Al ritorno, l’accoglienza non è proprio da campioni del mondo. Il Banco infatti scopre che non potrà utilizzare il Palaeur e dovrà quindi giocare i primi tre mesi della stagione al Palazzetto di Piazzale Apollodoro. Superato agevolmente il primo turno di Coppa Italia contro Brindisi, il campionato inizia con 5 vittorie consecutive. La prima sconfitta arriva alla sesta giornata in casa della Granarolo Bologna, ma poi il cammino riprende spedito. La squadra non sempre gioca bene, ma ha una ottima produzione offensiva ed è in vetta alla classifica fino alle due sconfitte con Milano e Cantù con cui chiude il girone d’andata. Particolarmente dolorosa quella del 20 dicembre 1984, che segna il ritorno al Palaeur in campionato, contro Milano. All’ultimo secondo un incredibile tiro da tre di Gilardi agguanta il supplementare. “Se avessi potuto, avrei sparato a quel pallone”, dirà Bianchini. Non è un paradosso: al supplementare va un Banco falcidiato dai falli e perde di 10 punti. E il coach già immagina che la differenza canestri sarà molto importante per decidere il primo posto. Sarebbe stato meglio perdere di 3…
Il Palaeur era già stato riaperto per la partita di Coppa Campioni contro il Cska Mosca il 13 dicembre 1984 ed erano accorse più di diecimila persone per assistere a una grande vittoria per 74-71. La prima vittoria del girone finale perché, dopo i primi turni contro Copenaghen ed Efes Pilsen Istanbul, il Banco aveva esordito perdendo 95-86 a Tel Aviv contro il Maccabi in una partita segnata da una rissa che aveva visto impuniti i giocatori della squadra israeliana e Renzo Tombolato uscire col naso rotto. A gennaio il Banco vince a sorpresa in casa della Granarolo Bologna e poi batte al Palaeur i futuri campioni d’Europa del Cibona Zagabria, guidati da Drazen Petrovic, grazie a una clamorosa rimonta sugellata da un tiro da tre di Townsend a 11 secondi dalla fine. Poi è proprio Townsend a stoppare Aza Petrovic, che reclama il fallo. L’arbitro, il polacco Paszucha, che due anni prima era stato il principale responsabile dell’eliminazione del Banco dalla Korac ad opera del Limoges, non fischia. Il pallone finisce tra le mani di Tombolato, che non lo molla più. A quel punto Petrovic (Drazen) aggredisce un arbitro, il tecnico degli slavi Novosel perde la calma e strappa lo stemma della Fiba dalla maglia di un altro arbitro, i giocatori in panchina prendono a calci i tabelloni pubblicitari e li fanno volare in campo, i giocatori del Banco non stanno certo a guardare. La vittoria resta: 89-87.
Tecnicamente parlando, quello è il punto più alto della storia della Virtus. Che dopo quella vittoria era contemporaneamente prima in Europa e prima in Italia, oltre che campione d’Europa in carica. Le due sconfitte interne con Maccabi e Real Madrid, in due partite tiratissime e perse sul filo di lana e in una settimana in cui il Banco porta trentamila persone al Palaeur, compromettono però il cammino in coppa, che si chiude con due sconfitte a Mosca e Zagabria e una vittoria inutile contro Bologna. Nel frattempo, il grande dispendio di energie è costato l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Peroni Livorno.
La marcia in campionato riprende spedita, ma Bianchini aveva visto giusto. Per il primo posto, sarà decisiva la differenza canestri. Così, domenica 24 marzo il Banco va a Milano dovendo non solo vincere, ma anche rimontare i 10 punti subiti all’andata. E, incredibilmente, ci riesce. Con una grande prova di squadra, impreziosita dai tiri da tre di Townsend, il Banco vince di ben 23 punti, nell’ultima giornata in casa contro Cantù non si distrae e chiude la regular season al primo posto.
La Scavolini al primo turno elimina la Viola Reggio Calabria. E’ una formazione imprevedibile, che in stagione ha cambiato 2 allenatori e 4 stranieri, che gioca con un naturalizzato (Mike Silvester). A sorpresa ha vinto la Coppa Italia ed è guidata in panchina da Giancarlo Sacco. Nel Banco, che è favorito non solo per la serie, ma anche per lo scudetto, però, c’è un’aria strana perché si comincia a intuire che il ciclo di Valerio Bianchini è alla conclusione. C’era un gentlmen agreement con la società: in caso di chiamata della Nazionale, il coach sarebbe stato lasciato libero. E quella chiamata è arrivata, pubblicamente la notizia non è uscita, ma nel mondo del basket già lo sanno in molti.
E’ una delle serie più assurde nella storia della Virtus. Il grande protagonista è Zam Fredrick, che è in una forma incredibile ed è inarrestabile, soprattutto al tiro da tre. La Scavolini vince 84-97 al Palaeur in gara uno, ma il Banco non ci sta a al ritorno va a vincere 83-88 con Townsend che accetta la sfida al tiro da tre con Fredrick e la vince. Nello spareggio il Palaeur si riempie per l’ennesima volta, ma la Scavolini vince ancora 90-99 e pone fine a tutte le speranze di poter replicare la vittoria del titolo. Che andrà a Milano, in finale proprio contro la Scavolini. Roma, invece, volta pagina.
COPPA ITALIA 1984-85
OTTAVI and. – Giovedì, 18 ottobre 1984
LANDSYSTEM BRINDISI – BANCO ROMA
73-74
OTTAVI rit. – Giovedì, 25 ottobre 1984
BANCO ROMA – LANDSYSTEM BRINDISI
116-97
QUARTI and. – Giovedì, 27 dicembre 1984
BANCO ROMA – PERONI LIVORNO
104-102
QUARTI rit. – Giovedì, 03 gennaio 1985
PERONI LIVORNO – BANCO ROMA
85-76
COPPA INTERCONTINENTALE 1984
1 giornata – Mercoledì, 19 settembre 1984
BANCO ROMA riposa
2 giornata – Giovedì, 20 settembre 1984
EC SIRIO – BANCO ROMA
88-100
3 giornata – Venerdì, 21 settembre 1984
BANCO ROMA – CA OBRAS SANITARIAS
73-71
4 giornata – Sabato, 22 settembre 1984
BARCELONA – BANCO ROMA
85-86
5 giornata – Domenica, 23 settembre 1984
MARATHON OIL – BANCO ROMA
112-92
CLASSIFICA
1° TITOLO INTERCONTINENTALE
COPPA CAMPIONI 1984-85
COPPA CAMPIONI
1984-85
GIRONE DI SEMIFINALE
CLASSIFICA
CALENDARIO A1 1984-85
GIRONE DI ANDATA
GIRONE DI RITORNO
CLASSIFICA A1 1984-85
PLAY OFF 1984-85
QUARTI