CENTRO SPORTIVO BANCO DI ROMA
CENTRO SPORTIVO
BANCO DI ROMA
Nel 1970 l’amministrazione del Banco di Roma innaugura in un terreno vicino al Tevere l’imponente Centro Sportivo di Settebagni. Impianti che permisero di creare squadre di ottimo livello agonistico che vennero associate alle varie federazioni nazionali. Anagraficamente la polisportiva vede la luce il 24 agosto 1970.
Già dagli anni del secondo dopo guerra, vi sono attività dopolavoristiche nel Banco Di Roma in alcuni sport tra cui la palla al cesto. A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta una squadra è in prima serie regionale. Qui sotto una formazione dell’epoca. Da sinistra: Perlini, Lo Masto, Ciappone, Carini, Cerri. In basso: Pasqualini, Ventricini, Tancioni.
STAGIONE 1970/71
L’amministrazione affidò la responsabilità dirigenziale a Pier Luigi Tani. Il campionato di prima serie del 1970/71, secondo livello regionale e ultimo a livello nazionale, fu il battesimo per il C.S. Banco di Roma. La squadra aveva vari giocatori che si alternarono: Enzo Fiorio, Roberto Sassetti, Giorgio Cacioppo, Claudio Cellesi, Giovanni De Paoli, Saverio Giaconelli, Giorgio Scaramuzzino, Foscolo Zaccardi, Mario Buttinelli, Walter Caprioli, Sergio Del Neri, Paolo Galli, Carmine Reali, Maurizio Vommaro, Di Francesco, Carimi, Esposito, Claudio Morana, Morana II, Franco Begni e Claudio Simoni. I risultati di quella stagione, il cui campionato si svolse interamente nella prima parte del 1971 (febbraio – giugno) videro la squadra uscire imbattuta. Primo posto con 24 punti in 12 partite e passaggio alla promozione regionale per l’anno seguente.
1970/71 Risultati conseguiti
STAGIONE 1971/72
Il campionato 1971/72 rinnovò le speranze di un’altra stagione da vertice in cerca di una nuova promozione. Il presidente era Biagio Del Vecchio, dirigente Pier Luigi Tani. Medico sociale Fabrizio Pesciarelli e massaggiatore Vittorio Boldorini. Al posto di Claudio Morana arrivò in panchina Anacleto Vanghetti. Furono confermati sei giocatori dalla passata stagione: il capitano Enzo Fiorio, Walter Caprioli, Roberto Sassetti, Giorgio Cacioppo, Claudio Cellesi e Claudio Simoni. Arrivarono dalle giovanili della Stella Azzurra i fratelli Piero e Riccardo La Ragione. Il Banco si rinforzò con i tesseramenti in giallorosso di Alberto Zagni da Latina, Massimo Lunardelli dalla Ricci Roma, Maurizio Lombardo dall’Atletic Club Genova, Riccardo Mottini, Alfredo Di Francesco, Carlo Volpini, Themis Christakopulos da Olimpic Roma, Amore e Raymond Simminger. Alla prima giornata il Banco vinse in modo roboante sul San Raffaele presentando tutte le sue abilità cestistiche. Alla sesta giornata prese la vetta solitaria vincendo contro l’ottima Italcable, concorrente diretta per la promozione. Forte del primato nel campionato, dopo le feste natalizie, il Banco giocò un’amichevole di lusso in casa della Juventus Caserta del duo Maggetti – Gavagnin. I ragazzi, nonostante il risultato avverso, non sfigurarono malgrado le due categorie di differenza. La squadra si rituffò nel campionato e fu un rullo compressore. Una catena di vittorie continue su tutti i campi. Alla diciassettesima giornata, quando mancavano sei partite alla fine del campionato una sola squadra tallonava i bancari: l’Italcable. Fu una partita tiratissima dal punteggio non troppo alto ma nel finale il Banco riuscì per tre punti ad acciuffare la vittoria. Come accadde l’anno prima riuscì a vincere tutte le partite della regular season. Un vero record! A differenza dell’anno precedente, per salire di categoria (serie D) bisognò passare attraverso gli spareggi. Fu un girone di sola andata composto dalle prime due classificate dei raggruppamenti A e B. Le partite si disputarono in uno dei templi sportivi italiani: il PalaEur! In un week-end di giugno, affrontò Vis Nova, Italcable e La Salette, il Banco diede tutto ma non fu sufficente e arrivarono le prime ed uniche sconfitte della storia da parte della sezione pallacanestro del Centro Sportivo. Le sole perché la squadra venne sciolta. La dirigenza del Banco Roma nonostante la mancata promozione sul campo ebbe grande ambizione e riuscì a fare un doppio salto di categoria trovando un’accordo con la Virtus Roma, militante in serie C. Così attraverso una serie di nomine e dimissioni del direttivo, la banca prese il controllo della Virtus, divenendone di fatto proprietaria. Assicurò alla squadra il suo abbinamento ma soprattutto mise le basi per le future glorie virtussine.