SCONFITTA, VINCE LA VIGOR MATELICA 79-70ORE: LA VIRTUS GVM ROMA VINCE 63-60 CONTRO PALESTRINA

E’ una domenica grigia quella della Virtus GVM Roma 1960 che cade contro la Vigor.

Ufficio Stampa Virtus Roma 1960

LA HALLEY SUONA LA NONA, AMMALIATA ANCHE LA VIRTUS ROMA

La Halley Matelica non si ferma più. Vittoria consecutiva numero nove per i biancorossi, vittoria che arriva al cospetto della corazzata Virtus Roma, che affiancava i vigorini in vetta alla classifica, e per di più con Morgillo in panchina solo ad onor di firma a causa dell’infortunio muscolare patito sabato scorso a Fiumicino. La Vigor gioca una gara di grande sostanza soprattutto in difesa, dove a parte un passaggio a vuoto nel terzo quarto concede il minimo sindacale ai talenti capitolini, e sigilla con lucidità nel finale un successo che vale oro.

Ci mette un po’ però a carburare la Halley, soprattutto a livello offensivo. I laziali scattano sul 2-7 con un Rocchi subito dentro la partita, ma quando Mariani si iscrive al match con un paio di penetrazioni da funambolo la Halley prende fiducia. Trovata fiducia in attacco, la Halley sale di giri anche in difesa e a inizio secondo quarto cambia marcia: i biancorossi tengono per 4’ a secco una Virtus che finisce per innervosirsi e accumulare falli su falli. Il resto lo fa di nuovo Mariani, che con un paio di triple scava il fossato di 17 punti (40-23 al 17’) nel quale piombano i capitolini, tenuti in piedi solo da qualche guizzo dell’attesissimo Whelan.

I biancorossi sembrano pronti a schizzare via a inizio terzo quarto, quando toccano il massimo vantaggio sul +19 (49-30 al 22’) e invece all’improvviso riecco Roma: tre triple in rapida successione di Rocchi più un gioco da tre punti di Petrucci rianimano la squadra di coach Tonolli, che a fine terzo quarto è tornata a -7 (58-51). La Virtus ci crede e con la zona 3-2 crea qualche grattacapo all’attacco vigorino, ma un grande Mazzotti e un glaciale Mariani tengono a distanza i giallorossi, mai davvero in grado di mettere la Halley alle corde.

Esulta la Vigor, che chiude il girone di andata dei Play-In Gold con un filotto di successi e il primo posto in coabitazione con il Bramante Pesaro. Ma non c’è tempo per rilassarsi: mercoledì si torna in campo a Castelraimondo per il turno prepasquale contro il fanalino di coda Sicoma Valdiceppo.

Questo il commento di coach Trullo a fine partita: «Sono molto contento perché avevamo rotazioni molto corte oggi, con l’assenza di Morgillo ad aggiungersi a quella ormai cronica di Sacchi. Abbiamo giocato bene nei primi due quarti soprattutto in difesa: avevamo studiato alcuni accorgimenti su alcune loro situazioni e li abbiamo messi in pratica con grande attenzione, recuperando palloni e distendendoci in transizione. Alla lunga abbiamo fatto fatica, specie quando abbiamo perso pure Mentonelli per una distorsione alla caviglia e nell’ultimo quarto avevamo le rotazioni davvero ridotte all’osso. Si è vista la stanchezza, abbiamo perso diversi palloni e questo ci ha impedito di guadagnare un vantaggio maggiore. Ma devo fare i complimenti a tutta la squadra, che ha fatto una partita gagliarda e usando la testa. Le nove vittorie consecutive? A parte quel passaggio a vuoto a gennaio, ma che era legato agli infortuni, abbiamo mantenuto per tutta la stagione un livello molto alto. In quest’ultima striscia si vede che siamo tornati ad allenarci come si deve e in campo si vede: non si produce per caso una striscia del genere. Ora però dobbiamo restare concentrati, perché mercoledì arriva una Valdiceppo che, nonostante i 2 punti in classifica, ha battuto Senigallia in casa e ha fatto soffrire non poco il Loreto, che è la squadra più in forma del momento. Una squadra pericolosa anche se ormai è praticamente tagliata fuori dai playoff: dipende tutto da come affronteremo la partita, per cui sarà importante recuperare energie fisiche nei prossimi due giorni, ma soprattutto stare sul pezzo a livello mentale: se approcciamo la partita non al massimo sotto quest’ultimo punto di vista poi rischiamo. Spero di recuperare Morgillo per qualche minuto e anche Mentonelli, altrimenti tra gli esterni siamo davvero in difficoltà.

Fonte: Vigor Bk Matelica

L’ANGOLO DEL TIFOSO

Ed eccoci qua a commentare una nuova sconfitta , lo score di questo play in gold recita 1 vittoria e 3 sconfitte (mercoledì si va a far visita a Loreto ….). I sogni di gloria di vittoria sul campo stanno ormai naufragando , anzi sembrano ormai affondati. La società di errori ne ha commessi e sa che per salvare il progetto iniziato tre anni fa c’è il piano B. Però la stagione va salvata , bisogna salvare la faccia , su quelle maglie c’è scritto Virtus Roma e con quel nome non si possono fare tali figure in quarta categoria. In questi casi paga l’allenatore , se l’allenatore non si può rimuovere allora abbiamo un problema. Nessuno vuole fare fuori Alessandro Tonolli dal progetto , ma va riposizionato in un ruolo e contesto a lui più adatto che non può essere il coach. Le difficoltà della guida tecnica sono evidenti , letture della partita , gestione della partita , schemi d’attacco , il solo correre in transizione e tirare va bene nel basket giovanile, a questi livelli prendi sonori schiaffoni. In più la gestione del gruppo da basket giovanile che si fa con i ragazzini (vedi tra le altre la situazione banach/frisari) che non è assolutamente riproponibile nel basket quello vero. L’altro enorme problema è la panchina , 6 punti in 5 , il dopo lavoro non è conciliabile con questo tipo di basket. Per quanto riguarda Whelan , a caldo la reazione è stata di troppo lo ammetto. E’ in difficoltà anche lui, ma predica nel deserto e non è messo nelle migliori condizioni di potersi esprimere , perché ripeto lo schema non può essere solo corsa in transizione e stop. Un ulteriore aggravante di Alessandro Tonolli è la gestione di Whelan stesso , e’ stato spremuto all’inverosimile in partite inutili con Mondragone , Isernia , Carver dove il risultato contava zero. Sulla partita poco da dire , siamo durati 5 minuti , i due lunghi dopo un quarto erano fuori per falli , Banach lasciato in tribuna a girarsi i pollici , non c’è altro da dire.

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